Lìon: L come Lugana di Accordini Igino
Verona, terra di vini e di meravigliosi scorci: è una delle più belle città al mondo e di certo una di quelle dove si beve meglio. Conosciuti ovunque – in Italia come all’estero – sono i vini rossi della Valpolicella, la zona collinare che si stende appena a ovest di Verona, a pochi minuti dal centro. Amarone, Ripasso, Recioto e Valpolicella richiamano immediatamente l’immagine dell’Arena, di Romeo e Giulietta, del placido scorrere dell’Adige che taglia in due la città, riunita da ponti di epoca romana e medievale.
Non solo Valpolicella
Una fama talmente importante, che spesso ci si dimentica che il territorio di Verona non è soltanto vino rosso. Dal confine Vicentino fino al Lago di Garda, i vigneti di Verona sanno essere munifici di altri vini, tra cui (da est verso ovest) il Durello dei Monti Lessini, il Soave e l’Arcole, il Custoza e i Bardolino e infine – proprio sotto il lago tra Peschiera e Sirmione, a cavallo delle due regioni – il fantastico Lugana. Ben 8 DOC (Denominazione di Origine Controllata)distribuite su un territorio di soli 3000km quadrati.
Dei vini citati, i bianchi sono ben rappresentati dal Soave e dal Custoza. E gli altri?
Un gioiello nascosto: il Lugana
Durello e Lugana sono vini davvero speciali, vere e proprie chicche in grado di stupire gli amanti del vino così come i bevitori più occasionali con la loro freschezza e le loro peculiari caratteristiche.
Il Lugana in particolare si concentra in una piccola area del basso Garda dove viene coltivato il vitigno Turbiana, un clone del Trebbiano di Soave di cui si ha conoscenza fin dal XVI secolo. In questa zona, il terreno è particolarmente argilloso: queste uve crescono infatti sui resti di quello che era il ghiacciaio che formò il Lago di Garda.
Le uve di Turbiana vengono vinificate in bianco e danno vita al Lugana, un vino che a seconda dell’invecchiamento dà risultati molto diversi: dal Lugana dell’annata, molto fresco e immediato, si passa a versioni progressivamente più morbide e persistenti, come nel caso del Superiore o addirittura cremose e tostate come nel Riserva, con sapidità via via crescente. Il colore va dal paglierino al giallo dorato con riflessi ambrati nei vini più invecchiati.
Il Lugana di Accordini Igino
Visti i presupposti, un enologo abile come Guido Accordini non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione di comprare dei vigneti in Lugana: una scommessa che si è rivelata vincente, perché ha potuto affiancare alla già eccezionale produzione di rossi della Valpolicella un bianco davvero eccellente e particolare, da intenditori.
Nasce così Lìon, il Lugana di Accordini Igino: il suo colore giallo paglierino carico indica una struttura e un corpo denso e avvolgente dalle note straordinariamente delicate di frutta esotica e fiori d’acacia. Un vino elegante che si presta ad accompagnare aperitivi strutturati e secondi piatti di carne bianca.
Ma, come ogni vino dalle caratteristiche uniche, si presta anche ad abbinamenti audaci e nobili come il tartufo bianco, il caviale e la selvaggina: veri sposalizi enogastronomici che lasciano incantati.
Insomma, un vino dalla grande personalità e dal grande nome: Lìon. Ed è lui il vero protagonista di questa storia: il maltese bianco rappresentato sull’etichetta è il vero Lìon, inseparabile compagno di Guido e Liliana, dal carattere deciso e dal cuore d’oro.